Lunedì, 26 Agosto 2019 08:57

Glioblastoma: un approccio complementare

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E 'la forma più aggressiva di tumore al cervello. Statisticamente si manifesta de novo, ed è detto "primario".

Il trattamento standard prevede, possibilmente, la resezione totale del tumore, che garantisce una maggiore sopravvivenza, e prevede il successivo trattamento con radio radioterapia e chemioterapia (la terapia di elite è il temodal). Il protocollo viene denominato "STUPP", è riconosciuto a livello internazionale, ed è quello che garantisce, a livello scientifico, una maggiore sopravvivenza. Glioblastoma e cure naturali: un approccio complementare alla terapia ufficiale.

Cosa è il cancro:

Il cancro è il risultato della crescita incontrollata delle cellule. La maggiore parte dei tumori maligni si sviluppa all'interno degli organi (polmoni, mammelle, prostata e colon), ma essi possono interessare qualsiasi tessuto, da dove poi si diffondono. Il trattamento medico standard dei tumori maligni si basa sull'uso della chirurgia, della chemioterapia e della radioterapia. La chemioterapia e la radioterapia espongono sia le cellule sane, sia quelle maligne, alle lesioni dovute ai radicali liberi. Il risultato è che i meccanismi antiossidanti sono sottoposti ad uno stress altissimo e vi è un impoverimento degli enzimi e dei nutrienti ad attività antiossidante. 

Cosa è il glioblastoma:

E 'la forma più aggressiva di tumore al cervello. Statisticamente si manifesta de novo, ed è detto "primario". Il trattamento standard prevede (possibilmente) la resezione totale del tumore, che garantisce una maggiore sopravvivenza, e prevede il successivo trattamento con radio radioterapia e chemioterapia (la terapia di elite è il temodal). Il protocollo viene denominato "STUPP", è riconosciuto a livello internazionale, ed è quello che garantisce, a livello scientifico, una maggiore sopravvivenza.

Aspettative di vita:

Il trattamento standard da scarse aspettative di vita. La recidiva si ha normalmente entro i 6 mesi e le aspettative di vita, come mediana, non superano i 18 mesi. Si è avuto qualche risultato, dopo recidiva, con la fotemustina (cosiddetto trattamento chemioterapico di secondo livello) a costo, comunque, di pesanti effetti collaterali. In qualche caso si può ricorrere a un secondo intervento chirurgico (c'e 'anche chi ne ha fatto diversi nel corso della malattia).

Sperimentazioni in corso:

Sono in corso, da diversi anni, diverse sperimentazioni per affrontare il glioblastoma. I centri di eccellenza sono il Besta a Milano, dove in particolare, hanno in corso sperimentazioni con test egfr (genetico) e immunoterapico. Famoso anche il centro a Bologna coadiuvato dall'eccellente D.ssa Brandes. Molto interessanti i risultati che stanno ottenendo a Siena attraverso il protocollo immunoterapico, in corso da diversi anni.

Nella mia esperienza, in caso di recidiva, è inutile tentare il farmaco di secondo livello (lomustina-fotemustina) dove si va incontro a morte sicura, ma semmai è utile tentare protocolli sperimentali come immunoterapia a siena / milano oppure farmaci di nuova generazione (abt414 ). Con il senno del poi, per mio padre, non avremmo dovuto accettare la lomustina (basta leggersi la bibliografia scientifica) ma insistere per abt414: meglio l'incerto per il certo e con grossi e inutili effetti collaterali.

Glioblastoma e integratori  naturali:

Il mio percorso ha lo scopo di rafforzare le difese immunitarie, le cellule NK (le antitumorali) , migliorando la salute a livello cellulare attraverso un'apporto mirato che rispetta fedelmente le indicazioni dell'OMS (organizzazione mondiale della sanità) e lavorando, esclusivamente, con integratori biodisponibili (per chiarimenti sul concetto di biodisponibilità, scrivere email a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).

Affiancando il percorso ufficiale a quello complementare,  possono migliorare le aspettative di vita e la qualità della vita  e viene suggerito sulla base degli elementi che emergono dal questionario naturopatico che inviamo, gratuitamente, a chi fosse interessato ad utilizzare gli integratori nutrizionali suggeriti nel sito.

Un ottimo integratore che potete acquistare è il nostro  complesso carotenoide  : Gli studi clinici condotti sull'uomo, in studio in doppio cieco, confermano l 'innalzamento delle cellule Nk  (Le cellule NK, natural killer, costituiscono una sotto-popolazione di linfociti, distinta dai linfociti T e B, in grado di uccidere cellule infettate da virus e cellule tumorali, oltre che a produrre citochine, in particolare IFN-γ. Il loro nome deriva dal fatto che tali cellule,  in vitro , sono in grado di uccidere numerosi tipi di cellule bersaglio senza bisogno di alcuna attivazione o immunizzazione; tuttavia se poste a contatto con IFN-α, INF-β o IL-12 aumentano fino a 100 volte la loro attività killer) di ben il 21% dopo soli 20 giorni di integrazione, mentre io linfociti T  si innalzano addirittura del 37%.

Il secondo integratore è il  Tre  : 
 
 

Un metabolita del melograno aumenta le cellule immunitarie che combattono i tumori.

Posted by giorgiobertin su ottobre 27, 2022

La ricerca attuale suggerisce che una caratteristica delle malattie tumorali è la disfunzione immunitaria: le cellule immunitarie che dovrebbero combattere il tumore sono sistematicamente soppresse dal tessuto che circonda il tumore, il microambiente tumorale. Di conseguenza, le cellule T, che sono la risposta immunitaria naturale del nostro corpo contro il cancro, sono limitate nella loro funzione, consentendo al tumore di crescere e diffondersi in modo incontrollabile.

A metabolite from pomegranates boosts tumour-fighting T cells, according to a study by Georg-Speyer-Haus, Goethe University Frankfurt and the LOEWE Centre Frankfurt Cancer Institute (FCI). Photo: Markus Bernards

Il gruppo di ricerca guidato dal professor Florian Greten, Institute for Tumor Biology and Experimental Therapy e Goethe University of Francoforte, ha compiuto un significativo passo avanti verso una possibile soluzione del problema. I ricercatori hanno dimostrato che l’urolitina A induce un percorso biologico che ricicla e rinnova i mitocondri, la “centrale elettrica” ​​della cellula nei linfociti T, attraverso un processo noto come mitofagia. I mitocondri invecchiati e danneggiati nei linfociti T vengono rimossi e sostituiti da quelli nuovi e funzionali. Questo cambia il programma genetico dei linfociti T, che sono quindi più in grado di combattere il tumore.

I nostri risultati sono particolarmente interessanti perché l’attenzione non è sulla cellula tumorale ma sul sistema immunitario, la difesa naturale contro il cancro” – afferma il prof. Dominic Denk:
Basandosi su questi risultati, i ricercatori intendono continuare in futuro con degli studi clinici, l’applicazione dell’urolitina A sarà studiata in soggetti con cancro del colon-retto.

Leggi il full text dell’articolo:
Expansion of T memory stem cells with superior anti-tumor immunity by Urolithin A-induced mitophagy.
Denk D, Petrocelli V, Conche C, et al.
Immunity. 2022;0(0). doi: 10.1016/j.immuni.2022.09.014

Fonte: Institute for Tumor Biology and Experimental Therapy e Goethe University of Francoforte

 
In particolare studi dimostrano che i polifenoli riescono a superare la barriera encefalica
 
 
 
 

Invito il gentile lettore a mettersi in contatto attraverso la mail:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  oppure al cellulare 328/7433847

 

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